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Alternativi ancora in rally Il private equity in fuga, tenuta per il private debt

By 21/05/2021No Comments

Secondo McKinsey il 2021 promette bene, con rendimenti oltre il 14%

di Lucilla Incorvati

Dopo una battuta d’arresto dovuta al Covid nel secondo trimestre del 2020 una ripresa a forma di K, caratterizzata da un vigoroso rimbalzo nel private equity in contrasto con il settore immobiliare, e da una spinta al credito privato contrapposta al rallentamento su risorse naturali e infrastrutture ha messo in salvo il mercato dei private asset. Un settore, questo, sul quale gli investitori si stanno dirigendo in cerca di alternative alle asset class tradizionali per effetto di rendimenti potenziali più elevati in un ambiente caratterizzato dai bassi rendimenti. Così dopo il record del 2019, i flussi netti sono stati pari a 858 miliardi di dollari nel mondo (-21,4% su base annua). Ma nonostante la volatilità della raccolta, le masse totali sono cresciute ancora (+ 5,1%), toccando il massimo storico di 7.400 miliardi di dollari.

Sono queste le considerazioni principali dell’ultimo report di McKinsey sul tema. In Italia i fund manager hanno raccolto 2,5 miliardi di dollari di capitale nel 2020, in aumento dello 0,9% rispetto al 2019. Per quanto riguarda le singole categorie, se il Private Equity ha subito un calo di circa il 16%, al contrario il Private Debt è cresciuto del 65%. Real Estate, risorse naturali e infrastrutture sono invece rimasti invariati. La crescita delle masse dei fondi chiusi italiani è scesa al 2,8% nella prima metà del 2020. Secondo le stime di McKinsey, nell’ultimo anno il Private Equity è sceso dell’1,7%, mentre Private Debt, Real Estate e Infrastrutture sono tutte cresciute rispettivamente del 7,1%, 4,3% e 11,8% .

Guardando in prospettiva, il 2021 sembra roseo seppur con dei distinguo. Il private equity continua a registrare buone performance, superando altre classi di attività e molti parametri di performance dei mercati pubblici comparabili (i rendimenti netti globali sono oltre il 14%). L’effetto Covid ha colpito duramente il settore immobiliare e anche il suo grado di recupero è poco chiaro per il 2021 . I rapidi cambiamenti nel modo in cui le persone vivono, lavorano, giocano e fanno shopping influenzano tutte le classi di attività immobiliari. E se per il private debt il 2021 sembra roseo visto un rinnovato interesse per le strategie distressed e special situations. Per le risorse naturali e le infrastrutture dopo un anno da dimenticare, la transizione energetica rimane la chiave di volta, dato che la domanda depressa di energia convenzionale è sempre più in contrasto con il crescente interesse per le energie rinnovabili.

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Fonte: Il Sole 24 Ore del 18/05/2021